Archivi del mese: giugno 2012

Ai miss iù, Napoli

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Sono passata di qui per fissare sulla carta virtuale i ricordi della Napoli che ho rivisto questo weekend e che mi ha lasciato in bocca un sapore dolceamaro.

Dolce come la morbida caprese presa stamattina in aereoporto, come ultimo tentativo di portare con me qualcosa di questo sole, di questo mare. Dolce come la vista del mare stesso. Distesa un pò mossa da piccole onde sulla lunga secca, o come la bella barca a 3 alberi apparsa ieri al tramonto che ho immortalato serena verso il suo sfondo e che non ho avuto il coraggio di mandare alla persona che tutti questi pensieri belli mi provoca.

Dolce come il calore dei napoletani, il colore olivastro della pelle che hanno…quelli di noi che si trasferiscono su lo perdono e restano come tutti di un candido pallore uniforme fino all’estate inoltrata. Dolce come il caffè o come la salsedine che di sera si attacca alla pelle e ai vestiti…non ti lascia andare il mare, mai.

Amaro come tornare, il mare lontano, lo guadavo dall’aereo durante il decollo. Il tratto di golfo impigliato nel porto era uno spettacolo, pensavo “mi manchi, un pò” . Ed è vero, senti la mancanza di qualcosa solo quando la riassaggi, la rivedi. Ci sono amici milanesi che dicono “ma io non sento la mancanza del mare, se ci voglio andare ci vado”. Sono triste per loro. L’idea di avere il mare ad un palmo, di poterlo guardare, di poterci anche solo arrivare una sera che hai la luna storta, di camminarci vicino…non si può comprare, mica come il sushi o il privè della discoteca.

E poi venendo qui a fermare questi pensieri, mi capitano sott’occhio le “statistiche” del blog: pare che con le ricerche di parole chiave, qualche viandante ogni tanto si fermi qui e gli capiti di leggere un post di 2, 3, 5 anni fa. E il più letto di questa settimana era quello in cui chiedevo ai lettori (di una volta! ahimè!) di raccontarmi il loro primo bacio, o come lo avrebbero voluto. Mi capita di rileggere queste storie proprio mentre, in queste recenti notti, mi succede di sognare spesso una nuova persona e di raggiungere le sue labbra. Si, nei sogni ho già fatto questo passo, siamo meno timidi e timorosi di tutta questa realtà complessa che ci circonda…ma da quando il mondo è diventato così difficile? Eravamo così semplici e sfrontati e senza filtri, non so…anche ripensandoci ho in mente che Milano sia più complicata di altre città, a Napoli riesce tutto molto più facile.

Insomma stasera sono un pò innamorata nostalgica della città che mi ha dato i natali e dove ho vissuto il più lungo arco della mia vita per intero. Il mio cuore resterà napoletano per sempre.