Inizia con un abbraccio ai
fratelli Riccio, con gli spaghetti aglio, olio e peperoncino e la
serata al cinema. Unico rimpianto: non aver preso una bottiglia di vino
e aver fatto quattro chiacchiere in più.
Ancora alla ricerca del vestito di
carnevale inizia la domenica. Pensieroso il pomeriggio, nubi sciolte
appena spunta sera con Antonio e Andrea, con Harvey Milk e infine con
Stefano di ritorno da Barça, sempre con la stessa luce negli occhi e la
birra in mano. Tante chiacchiere e sigarette, un abbraccio e la
promessa di un week end a base di tapas, presto.
Il ritorno a Milano, il congedo da
chi sta partendo per mete lontane, siamo già a martedì e precisamente
davanti al piatto di yaki-soba divorati mentre Gemma come al solito
racconta un milione di cose.
Ed ecco che mercoledì spunta Marta, bella e
raggiante, beviamo, mangiamo, ci raccontiamo qualche gioia e qualche
dolore, assistiamo divertiti alle novità dei compagni di Master
parlando di Cortina, del Grande Fratello e di detersivi, ma soprattutto
di contratti che per alcuni sembrano non arrivare mai.
Giovedì la tanto organizzata festa
in maschera vede l’alba e alla fine nonostante i molti assenti last
minute la serata riesce proprio bene e la Famiglia Flinstones si
ricongiunge a suon di clavate.
Dopo un silenzioso venerdì in
ufficio, con più assenti che presenti, eccoci al citofono di Anna:
"salite"! e così viene fuori una serata fra donne con pasta e poi tè,
biscotti, nutella, gossip e commenti sulla qualunque, finchè sfinite
abbiamo ripreso la strada di casa.
Oggi nonostante il delirio di
gente, bambini, coriandoli e maschere di carnevale, sono riuscita
comunque a portare a casa un paio di acquisti.
E mi sembra quasi strano scrivere di normalità, come se non succedesse da un sacco, come se non fose degna di nota.
Di certo non sento più la musica
dentro di me, ma almeno sto imparando a filare dritto fra le righe del
pentagramma e prima o poi qualche nota la incontrerò di nuovo.
Buon week end.