Archivi del mese: febbraio 2009

Note

Una settimana col cuore in pace, col sorriso, col fiato lungo.

Inizia con un abbraccio ai
fratelli Riccio, con gli spaghetti aglio, olio e peperoncino e la
serata al cinema. Unico rimpianto: non aver preso una bottiglia di vino
e aver fatto quattro chiacchiere in più.


Ancora alla ricerca del vestito di
carnevale inizia la domenica. Pensieroso il pomeriggio, nubi sciolte
appena spunta sera con Antonio e Andrea, con Harvey Milk e infine con
Stefano di ritorno da Barça, sempre con la stessa luce negli occhi e la
birra in mano. Tante chiacchiere e sigarette, un abbraccio e la
promessa di un week end a base di tapas, presto.


Il ritorno a Milano, il congedo da
chi sta partendo per mete lontane, siamo già a martedì e precisamente
davanti al piatto di yaki-soba divorati mentre Gemma come al solito
racconta un milione di cose.


Ed ecco che mercoledì spunta Marta, bella e
raggiante, beviamo, mangiamo, ci raccontiamo qualche gioia e qualche
dolore, assistiamo divertiti alle novità dei compagni di Master
parlando di Cortina, del Grande Fratello e di detersivi, ma soprattutto
di contratti che per alcuni sembrano non arrivare mai.


Giovedì la tanto organizzata festa
in maschera vede l’alba e alla fine nonostante i molti assenti last
minute la serata riesce proprio bene e la Famiglia Flinstones si
ricongiunge a suon di clavate.


Dopo un silenzioso venerdì in
ufficio, con più assenti che presenti, eccoci al citofono di Anna:
"salite"! e così viene fuori una serata fra donne con pasta e poi tè,
biscotti, nutella, gossip e commenti sulla qualunque, finchè sfinite
abbiamo ripreso la strada di casa.


Oggi nonostante il delirio di
gente, bambini, coriandoli e maschere di carnevale, sono riuscita
comunque a portare a casa un paio di acquisti.




E mi sembra quasi strano scrivere di normalità, come se non succedesse da un sacco, come se non fose degna di nota.

Di certo non sento più la musica
dentro di me, ma almeno sto imparando a filare dritto fra le righe del
pentagramma e prima o poi qualche nota la incontrerò di nuovo.




Buon week end.




Manca poco, tengo duro

Stasera sono in mood decisamente ottimista, o quanto meno non pessimista. O almeno ho scelto per una volta di non lamentarmi.

Ero al semaforo prima di un attraversamento pedonale doppio, ipod nelle orecchie, credo stesse suonando Personal Jesus old version, sull’altra riva una coppia si teneva per mano.

…è vero, non si può scegliere nella vita la possibilità di amare ed essere amati, ma anche un sacco di cose molto più brutte non si possono scegliere. E nella mente ecco spuntare altri passanti incrociati in questi giorni: il ragazzo portatore di handicap che suo padre aiuta a salire su un furgoncino con destinazione "centro di riabilitazione", il ragazzo giovane e piacente in carrozzella che cammina con di fianco una donna, il vecchio ma pulito clochard che sotto il portico di Via Vittorio Emanuele dignitosamente regge il suo bicchiere con le monetine. Anche loro penso non abbiano avuto scelta.

E nemmeno i miei amici in stage con cui lavoro e rido ogni giorno, che stanno per lasciare l’azienda dietro la solita, spesso vera frase "non ci sono posizioni aperte".

Questo solo per dire alcune delle più evidenti cose che mi hanno reso triste in questi giorni.

Non tutto si può scegliere, a volte bisogna semplicemente accettare quello che il nostro cammino ci riserva.

E un grandissimo aiuto nel farlo, ce lo può dare la nostra volontà.

Lucky to be me…



Niente Paura – Liga

A parte che gli anni passano per non ripassare più

e il cielo promette di tutto ma resta nascosto lì dietro il suo blu

ed anche le donne passano qualcuna anche per di qua

qualcuna ci ha messo un minuto

qualcuna è partita ma non se ne va

Niente paura, niente paura

Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così…

Niente paura, niente paura

niente paura, si vede la luna perfino da qui.

A parte che ho ancora il vomito per quello che riescono a dire

Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare.

A parte che i sogni passano se uno li fa passare

alcuni li hai sempre difesi altri hai dovuto vederli finire

Niente paura, niente paura

Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così…

Niente paura, niente paura

niente paura, si vede la luna perfino da qui.

Tira sempre un vento che non cambia niente

mentre cambia tutto sembra aria di tempesta.

Senti un po’ che vento forse cambia niente

certo cambia tutto sembra aria bella fresca.

A parte che i tempi stringono e tu li vorresti allargare

e intanto si allarga la nebbia e avresti potuto vivere al mare.

Ed anche le stelle cadono alcune sia fuori che dentro

per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento.

Niente paura, niente paura

Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così…

Niente paura, niente paura

niente paura, si vede la luna perfino da qui.

Niente paura, niente paura.

Dedicata a me e a Claudia, Claudia G., Francesco, Paolo, Anna, Tess e tutte le persone meravigliose che ogni tanto di paura ne hanno…

S. Valentino

Chiiiii???
 

Meravigliosa Boo

Oggi mi sento così. 

They do care

La migliore cura sono gli amici, non c’è nulla da dire.

(E non solo quelli di Maria de Filippi…)

Happy Ending – Mika

This is the way you left me,

I’m not pretending.

No hope, no love, no glory,

No Happy Ending.

This is the way that we love,

Like it’s forever.

Then live the rest of our life,

But not together.



Wake up in the morning, stumble on my life

Can’t get no love without sacrifice

If anything should happen, I guess I wish you well

A little bit of heaven, but a little bit of hell



This is the hardest story that I’ve ever told

No hope, or love, or glory

Happy endings gone forever more



I feel as if I’m wastin’

And I’m wastin’ everyday



This is the way you left me,

I’m not pretending.

No hope, no love, no glory,

No Happy Ending.

This is the way that we love,

Like it’s forever.

Then live the rest of our life,

But not together.



2 o’clock in the morning, something’s on my mind

Can’t get no rest; keep walkin’ around

If I pretend that nothin’ ever went wrong, I can get to my sleep

I can think that we just carried on



This is the hardest story that I’ve ever told

No hope, or love, or glory

Happy endings gone forever more



I feel as if I’m wastin’

And I’m wastin’ everyday


This is the way you left me,

I’m not pretending.

No hope, no love, no glory,

No Happy Ending.

This is the way that we love,

Like it’s forever.

Then live the rest of our life,

But not together.



A Little bit of love, little bit of love

Little bit of love, little bit of love


I feel as if I’m wastin’

And I’m wastin’ everyday



This is the way you left me,

I’m not pretending.

No hope, no love, no glory,

No Happy Ending.

This is the way that we love,

Like it’s forever.

To live the rest of our life,

But not together


This is the way you left me,

I’m not pretending.

No hope, no love, no glory,

No Happy Ending.


Una notte dolcissima


Nei nostri luoghi (ancora Subsonica)

La percezione dei luoghi, soprattutto di quelli dove passiamo tanto tempo, come la casa o l’ufficio, in realtà è data dalle persone che li abitano.
Incredibilmente ad esempio la casa può sembrare una prigione in certi giorni in cui non si ha voglia di vedere o sentire gente intorno, oppure può diventare un caldo ed accogliente nido, quando trascorriamo certe intime serate tra coinquiline "femmine" a base di cucchiaini di nutella e racconti d’amore.
Anche in ufficio mi succede da un pò la stessa cosa. I primi mesi sono stati piuttosto statici, nel senso che le stesse persone hanno occupato per un lungo periodo sempre la stessa posizione..poi dopo un pò di cambiamenti, di partenze e di arrivi, tutto è cambiato.
Dove prima c’ero io adesso c’è una postazione vuota e io sono andata a riempire uno spazio prima non occupato. Poi è stata la volta di Gemma…anche la sua vecchia scrivania è vuota e lei è in un altro angolo di corridoio…
Saranno un centinaio di metri in tutto, un quadrato che si rincorre fra sale stampante, sala caffè e uffici eppure basta un cambio di scrivania e tutta la nostra percezione cambia.
Adesso, dopo due mesi che ci sono, il mio corridoio lo sento come il mio mondo, ne riconosco le voci e le risate ma anche i momenti di stanchezza e tensione…ricordo invece quando ci passavo solo ogni tanto e quasi sentivo freddo mentre camminavo da quanto mi sembrava ostile.
Punti di vista.

PippInGrupp

Devo ammettere che non c’è stato un altro periodo della vita in cui mi sono fatta tante pippe mentali come quello che sto vivendo.
Il fatto è che, "se prima eravamo in due a ballare l’alli galli" ovvero me le facevo da sola e sulla mia sola esistenza, "ora siamo in tre a ballare l’alli galli" e mi sono presa a carico anche le pippe mentali di altre vite non facili, col risultato che il cervello è davvero arroventato da tanto pensare.
Ho letto da qualche parte che noi italiani abbiamo fra i nostri sogni nel cassetto ricorrenti quello di voler scrivere un libro, ovvero ci sentiamo tutti un pò romanzieri sotto sotto. La qual cosa è bella perchè significa che più o meno ciascuno crede di avere qualcosa che sia degno di essere raccontato e condiviso col mondo.
Beh da un pò di tempo lo penso anche io.

Ricordo quando diversi anni fa, forse quasi una decina, misi mano a scrivere un racconto che parlava di una comitiva di ragazzi adolescenti, presi nelle loro vicissitudini di amori, amicizie e famiglie scombinate…avevo in mente solo l’inizio della trama, poi mi sarei fatta guidare dagli eventi, dalle pulsioni…

Invece stavolta potrei partire quasi quasi da un mezzo reality, semplicemente facendo ricorso a tutte le pippe mentali di cui sopra per andare ad esplorare quanto siamo compless noi esseri umani. Ma purtroppo anche qui non ho in mente come potrebbe srotolarsi la trama, dato che il racconto prende vita con noi giorno dopo giorno.
Dico "noi" riferendomi agli altri protagonisti di questa ipotetica storia, quelli da cui attingerei a piene mani per parlare di cose che mai e poi mai sarebbero altrimenti successe nella mia vita.

Eppure nonostante tutta questa complessità, questa a volte ricercata sofferenza, e questa paura di non sapere cosa ci accadrà domani, sento che è un momento pienissimo della mia vita e che sto esplorando e mettendo alla prova una bella percentuale di quel cervello che solitamente resta inutilizzato secondo la scienza. Insomma vivo. Complessamente, istericamente, lunaticamente, con una lacrima di gioia e una di tristezza, mi sento viva.

Mi spiace che per te non sia lo stesso.