Archivi del mese: marzo 2010

Caro Prof

Se potessi, stasera scriverei al Professor Lapone, uno dei pochi che al master ha lasciato in me una traccia significativa, qualcosa che ad una certa distanza di tempo continuo a ricordare.
Durante la sua ultima lezione ci disse: "non dimenticatevi mai, ogni sera prima di andare a dormire, di mettere i piedi incrociati sulla scrivania e di chiedervi "che cosa ho imparato oggi?"".
Beh eccomi qua, stasera ho finalmente un pò di tempo per me, ed ecco che i tasti tornano a chiamarmi.


"Cosa ho imparato oggi?"
Non so Prof, oggi è stata una di quelle giornate un pò del cavolo al lavoro: salta un meeting per un progetto carino che potrei coltivare un pò fuori dai soliti numeri, mi pressano per ricevere files su files….io li faccio….poi un pomeriggio intero passato fino a sera a riempire fogli -per carità colorati- ma sempre fatti di mille caselline, quei files che per farli non devi essere bravo, nè strategico, solo metterti con tanta buona volontà e pazienza.
Ecco Prof cosa ho imparato: c’è da seminare sempre un sacco per raccogliere poi qualcosa. E quella semina è fatta di tante piccole frustrazioni, altro che pubblicità! E’ fatta di mettere insieme così tanti numeri che alla fine sei così stanco e accecato che non ti domandi nemmeno che senso possono avere, è fatto da quella sensazione di lavorare senza qualità e senza poter fare la differenza, magari con un approfondimento che aspetta da troppo di essere fatto….Ed è fatto da capi che dimenticano ogni tanto delle cose, ma che nel vederti china per tutto il giorno sul dannato schermo, sanno anche farti una carezza, che è morale insieme all’essere fisica.

Poi caro Prof, succede che quella sera ti trovi su Linkedin, non so se lei lo conosce, e per qualche strano motivo ti trovi a leggere le raccomandazioni che varie persone hanno scritto ad un collega, che adesso è direttore marketing, non so nemmeno dove. Ecco, tutti gli scrivono che lui sa il fatto suo, è sveglio, ha fatto grandi cose, ha dato il suo segno tangibile ai mercati su cui è passato, ed è anche un ragazzo simpatico e buono con cui lavorare.
Ecco io mi domando se sarò mai così. Innanzitutto, direttore marketing…ad arrivarci! Forse devo passare su troppi cadaveri, non ci sono abituata. E non sono nemmeno così sveglia! Ma soprattutto qual è il mio contributo ai miei prodotti, ai mercati, cosa riesco a far muovere sotto il mio influsso?
Prof, spesso quella domanda alla sera non voglio nemmeno farmela, perchè la risposta sarebbe deludente.
Non sto riuscendo ad assorbire nulla dal mio capo, che pure tutti dicono bravo e io stessa vedo bravo nonostante le sue difficoltà.
Non riesco ancora a capire dove stanno andando le cose a cui metto mano…si fatturati….si sell out, ma non sono queste le guerre che voglio combattere. E si Prof, perchè quando poi si tratta di dover dare un contributo "di cervello" c’è sempre qualcuno più in alto di te che ha già dato il suo e tanto basta….e così non si discute se un prodotto cambia formato, non si cambiano le parole della pubblicità decisa al livello globale, non si decide un prezzo in base a dei parametri locali….insomma da qualsiasi parte ti giri, il tuo contributo è pari a zero. Quindi cosa ci sto a fare? Ah si, per riempire i fogli excel. Beato lei prof che faceva i disegni con le tabelle alla lavagna; tra l’altro si capisce molto di più quando una cosa la si scrive a mano, o almeno io credo.

Prof che dirle, stasera almeno mi sono presa cinque minuti per la sua domanda, e anche se la risposta è che mi sento imbrigliata in qualcosa di più grande di me che non riesco minimamente a controllare, sono felice di averle scritto, anche se solo per finta. Spero un giorno di diventare saggia come lei e di fare molte più tabelle a mano, oppure di essere tra 10 anni quel direttore marketing che tutti amano.